L'iniziativa i 'Sapori dell'Altro..... nel tempo di San Martino' è una rassegna informativa organizzata dall'Associazione l'Altratavola, sotto il Patrocinio della Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del gusto, all'interno di 'Comunicare verso expo 2015', per far incontrare borghi e territori protagonisti delle 24 settimane del progetto.
La manifestazione è organizzata grazie alla collaborazione del Cenacolo fra Piave & Sile dell'Associazione l'Altratavola, che ha in Massimo ed Erika Monai ( de L'Acquolina di Lanzago di Silea), i due delegati di questo territorio benedetto.
Si parte dalla frazione di San Martino (comune di san Biagio di Callalta),ove si trova la Chiesa di San Martino Camporacoler (Campo delle Raganelle).
Le notizie sulla costruzione originaria della chiesa di S.Martino si sono perse nel tempo. L'informazione più antica notizia è databile intorno al 1330 e risulta da un documento dell'Archivio Vescovile di Treviso. Vi è nominata la chiesa succursale di 'S.Martino al Bagnon', una 'fabbrica robusta abbastanza e capace' dove il pievano aveva l'obbligo della messa prima.
Altre notizie provengono da riferimenti alle chiese succursali della parrocchia di S.Biagio. Agnoletti riporta che 'le regole componenti l'attuale parrocchia di Sambiasio sono anche Camporacoler, S.Martino con Villafranca e parte di Albagnon'. Nel sec. XV si ha un'altra citazione: 'Primo degli oratori viene S.Martino Vescovo la gente del quale colmello ha la scuola comunale promiscua con S.Floriano...'
Nel 1726, la gente di Camporacoler, a causa delle strade fangose, avrebbe voluto un cappellano proprio, a spese del pievano e del comune (qualcosa di simile alla curazia di Cavrie), ma alla fine di una lite agitata, nel 1739 fu permesso che si celebrasse la messa a S.Martino in ogni giorno di festa, purché la comunione pasquale fosse ricevuta a S.Biasio. E negli anni successivi il corpo di fabbrica dell'ex oratorio di S.Martino abbisogna di alcune modifiche e limitati ampliamenti allo scopo di permettere una maggiore e migliore accoglienza dei fedeli.
Altro passo, quali opere di miglioria, è stato fatto nel 1924 su sollecitazione dell'allora parroco, il quale si premurava sottolineare con propria lettera (28 luglio dello stesso anno) come 'i paesani sono disposti a procurare l'olio della lampada (del SS.Sacramento) come hanno fatto altre volte'. La risposta dell'Ordinario diocesano sac. Carlo Agostini fu affermativa con la raccomandazione, però, 'che la porticina del tabernacolo fosse resa più resistente'.
Ancora nel 1953, l'Ordinario diocesano, facendosi interprete delle sollecitazioni del parroco e dei fedeli della chiesa minore di S.Martino nella parrocchia di S.Biagio V.M., faceva in modo che il Rescritto (4712/48) con cui si concedeva ad quinquennium la conservazione del SS.Sacramento, in quel di Camporacoler, perdurando le medesime cause di allora, fosse ulteriormente prorogato.
La Chiesa di S.Martino. Fu eretta su un piccolo appezzamento di terreno della fabbriceria di S.Biasio, presso il crocevia detto dei 'Greguoli' e dei 'Pra della Brosa', certamente importante nella storia della contrada di Camporacoler.
E' un esempio di architettura minore che il tempo ha conservato, almeno per la parte centrale dell'ex oratorio, che era ad unica navata centrale, con presbiterio e retrostante sacrestia, con annessa torre campanaria. Altre parti dell'edificio sono state realizzate in tempi non molto lontani come espressione di devozioni particolari, come per esempio l'altare della Madonna. Lo stesso vale per il magazzino, costruito perché ritenuto necessario come disimpegno e ricovero di materiale di arredo.
Il tetto a falda ha orditura lignea e manto di coppi. Il pavimento della chiesa è sicuramente recente.
Sulla parete sud della chiesa, posti quasi sicuramente a sinistra e a destra dell'antico ingresso principale, vi sono due affreschi raffiguranti S.Cristoforo e S.Martino.
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