domenica 2 novembre 2014

Dal 10 al 16 novembre fra Piave & Sile, per ' I Sapori dell'Altro...nel tempo di San Martino'

Dal 10 al 16 novembre si svolge la manifestazione denominata ‘I Sapori dell’Altro....nel tempo di San Martino’, promossa dalla Associazione l’Altratavola e dalla Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto.
Si tratta di una rassegna informativa che mette a confronto giornalisti e comunicatori, rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni, Aziende del settore agroalimentare e turistico, provenienti da diversi  Paesi e Regioni Europee : Austria (Carinzia, Tirolo Orientale e Bassa Austria), Slovenia, Croazia, Svizzera (Canton Ticino e Cantone di Zurigo), Russia, Belgio (Fiandre e Vallonia),San Marino e Italia ; e da 10 regioni italiane (Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Trentino Alto Adige, Marche, Calabria, Lombardia ,Piemonte e Sicilia), sui temi della valorizzazione e della comunicazione territoriale.
” La rassegna coinvolge oltre 100 delegati e rappresentanti di diversi borghi e contesti territoriali – osserva Renzo Lupatin, de l’Altratavola -, e si  sviluppa grazie ad un lavoro autentico di interviste in diretta. Lo staff di comunicazione è stato costituito da responsabili di ‘reti’, capaci di amplificare le informazioni ben oltre le singole testate giornalistiche. La comunicazione online e la comunicazione televisiva sono  al centro della rassegna”.
Dal Veneto sono giunte le ‘voci’ delle colline di Conegliano e Valdobbiadene , della zona del Montello, del Veneto Orientale,  delle Terre del Sile, del Quartier del Piave, delle montagne Feltrine e Bellunesi, del Padovano , del Polesine e delle terre fra Piave e Sile.
Dal Friuli sono giunte le testimonianze dell’Altolivenza, da San Daniele del Friuli, da Gemona e dal Sanvitese.
Particolarmente intense le giornate di incontro con i borghi istriani di Slovenia e Croazia e con l'ultimo lembo di terra istriana in Italia, Muggia.
La rassegna si svolge nelle terre fra Piave & Sile , in diversi luoghi e situazioni, in libertà, come si conviene alle esperienze di informazione degli organizzatori.

I Sapori dell'Altro...nel tempo di San Martino : la Chiesa di San Martino Camporacoler a San Biagio di callalta

L'iniziativa i 'Sapori dell'Altro..... nel tempo di San Martino' è una rassegna informativa organizzata dall'Associazione l'Altratavola, sotto il Patrocinio della Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del gusto, all'interno di 'Comunicare verso expo 2015', per far incontrare borghi e territori protagonisti delle 24 settimane del progetto.

La manifestazione è organizzata grazie alla collaborazione del Cenacolo fra Piave & Sile dell'Associazione l'Altratavola, che ha in Massimo ed Erika Monai ( de L'Acquolina di Lanzago di Silea), i due delegati di questo territorio benedetto.

Si parte dalla frazione di San Martino (comune di san Biagio di Callalta),ove si trova la Chiesa di San Martino Camporacoler (Campo delle Raganelle).



 Le notizie sulla costruzione originaria della chiesa di S.Martino si sono perse nel tempo. L'informazione più antica notizia è databile intorno al 1330 e risulta da un documento dell'Archivio Vescovile di Treviso. Vi è nominata la chiesa succursale di 'S.Martino al Bagnon', una 'fabbrica robusta abbastanza e capace' dove il pievano aveva l'obbligo della messa prima.
Altre notizie provengono da riferimenti alle chiese succursali della parrocchia di S.Biagio. Agnoletti riporta che 'le regole componenti l'attuale parrocchia di Sambiasio sono anche Camporacoler, S.Martino con Villafranca e parte di Albagnon'. Nel sec. XV si ha un'altra citazione: 'Primo degli oratori viene S.Martino Vescovo la gente del quale colmello ha la scuola comunale promiscua con S.Floriano...'
Chiesa di S.MartinoNel 1726, la gente di Camporacoler, a causa delle strade fangose, avrebbe voluto un cappellano proprio, a spese del pievano e del comune (qualcosa di simile alla curazia di Cavrie), ma alla fine di una lite agitata, nel 1739 fu permesso che si celebrasse la messa a S.Martino in ogni giorno di festa, purché la comunione pasquale fosse ricevuta a S.Biasio. E negli anni successivi il corpo di fabbrica dell'ex oratorio di S.Martino abbisogna di alcune modifiche e limitati ampliamenti allo scopo di permettere una maggiore e migliore accoglienza dei fedeli.
Altro passo, quali opere di miglioria, è stato fatto nel 1924 su sollecitazione dell'allora parroco, il quale si premurava sottolineare con propria lettera (28 luglio dello stesso anno) come 'i paesani sono disposti a procurare l'olio della lampada (del SS.Sacramento) come hanno fatto altre volte'. La risposta dell'Ordinario diocesano sac. Carlo Agostini fu affermativa con la raccomandazione, però, 'che la porticina del tabernacolo fosse resa più resistente'.
Ancora nel 1953, l'Ordinario diocesano, facendosi interprete delle sollecitazioni del parroco e dei fedeli della chiesa minore di S.Martino nella parrocchia di S.Biagio V.M., faceva in modo che il Rescritto (4712/48) con cui si concedeva ad quinquennium la conservazione del SS.Sacramento, in quel di Camporacoler, perdurando le medesime cause di allora, fosse ulteriormente prorogato.
Chiesa di S.MartinoLa Chiesa di S.Martino. Fu eretta su un piccolo appezzamento di terreno della fabbriceria di S.Biasio, presso il crocevia detto dei 'Greguoli' e dei 'Pra della Brosa', certamente importante nella storia della contrada di Camporacoler.
E' un esempio di architettura minore che il tempo ha conservato, almeno per la parte centrale dell'ex oratorio, che era ad unica navata centrale, con presbiterio e retrostante sacrestia, con annessa torre campanaria. Altre parti dell'edificio sono state realizzate in tempi non molto lontani come espressione di devozioni particolari, come per esempio l'altare della Madonna. Lo stesso vale per il magazzino, costruito perché ritenuto necessario come disimpegno e ricovero di materiale di arredo.
Il tetto a falda ha orditura lignea e manto di coppi. Il pavimento della chiesa è sicuramente recente.
Sulla parete sud della chiesa, posti quasi sicuramente a sinistra e a destra dell'antico ingresso principale, vi sono due affreschi raffiguranti S.Cristoforo e S.Martino.

Il Dolce di San Martino a Venezia


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Dolce di San Martino

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Dalla Tradizione Veneziana
Questo dolce-biscotto viene fatto a Venezia proprio in occasione della ricorrenza di San Martino che cade l’ 11 novembre e rappresenta San Martino a cavallo con la sua spada.
La leggenda dice che durante un gelido e piovoso 11 novembre Martino stava cavalcando. Alla vista di un povero vecchio coperto solamente di pochi stracci, si fermò, tagliò il suo mantello e ne diede una parte all’anziano. Poco dopo aver compiuto il gesto, il clima cambiò repentinamente e la fredda tempesta lasciò spazio a un caldo sole molto poco autunnale (da qui la terminologia “estate di San Martino” per indicare le belle giornate di novembre). La storia si concluse con un sogno. Nella notte Martino vide Gesù con il suo mantello in mano che lo ringraziava per ciò che aveva fatto.
Ma la festa di S.Martino a Venezia è ancor oggi ricordata soprattutto per i ragazzini (purtroppo sempre meno) che l’11 novembre girano con pentoloni e campanacci per i negozi chiedendo qualcosa in dono e cantando il ritornello di S.Martino campanaro:
“San Martin xè andà in sofita,A trovar la so novizia,La so novizia non ghe gera,
‘L xè cascà con cul per tera,El s’à messo ‘n boletin,Viva, viva San Martin”.
Legata a questo Santo, c’è anche una Leggenda:
era l’11 novembre, un giorno piovoso e freddo tanto che Martino galoppava sul suo cavallo ricoperto dal mantello. A un certo momento Martino incontra sul suo cammino un vecchio coperto di pochi stracci, barcollante e infreddolito. Martino vuole aiutarlo ma non ha né denaro, né una coperta da offrirgli e così prende il suo mantello e con la spada lo taglia a metà donandone una parte al vecchietto. Poco dopo mentre Martino galoppa felice per aver compiuto quel gesto caritatevole, il clima si riscalda e dalle nuvole spunta un sole radioso. Ecco l’estate di S.Martino, come ancor oggi vengono chiamate le belle giornate di novembre. Giunta la notte Martino sogna Gesù che con il mantello in mano lo ringrazia per quel gesto di compassione.
Ed eccovi la ricetta per il dolce che ho trovato allegata al dolce che ogni anno mia suocera ci regala.
Per la frolla:
250 g di farina 00
125 g di burro
2 tuorli d’uovo
100 g di zucchero al velo
scorza di limone grattugiata
sale un pizzico
Per la guarnizione:
Confettini colorati
Cioccolatini
Zuccherini
Caramelline gommose
Procedimento:
Prima di tutto con la carta forno disegnate San Martino con la spada a cavallo e ritagliate la sagoma.Preparate una frolla amalgamando velocemente tutti gli ingredienti.
Formate una palla e lasciatela riposare per un’ora in frigo coperta da un panno di cotone, dopodichè stendetela con uno spessore di circa 1 cm sulla placca del forno ricoperta da carta forno leggermente infarinata e, usando la vostra sagoma di carta, intagliate il vostro San Martino.
Infornatelo in forno caldo a 180° coprendo la superficie con carta forno e legumi secchi per circa 20 minuti.
Una volta che si sarà raffreddato spennellate il vostro San Martino con del cioccolato fuso e guarnitelo con i confettini colorati, gli zuccherini e, se vi piace, anche con della frutta secca.Buon San Martino e… buon appetito! Magari piu’ avanti provo a farlo.


  • 5.00 

La Festa di San Martino in Germania


Viele Deutsche feiern am Martinstag außerdem den Geburtstag Martin Luthers, der eigentlich auf den 10. November fällt.Ingrandire l'immagine(© picture-alliance/ dpa)"Laterne, Laterne, Sonne, Mond und Sterne" (Lanterne, lanterne, sole, luna e stelle). Ogni anno, l'11 novembre, si può sentire questo ritornello fuori per le strade autunnali, dove i bambini sfilano con lanterne colorate fatte a mano e cantano allegramente le canzoncine imparate a memoria. Le candele vacillano divertenti nelle loro lanterne e fanno brillare i loro occhi. Con tanta emozione sperano tutti di poter dare un'occhiata all'uomo vestito con un'uniforme da soldato del medioevo, che cavalca orgoglioso il suo destriero.
Molte leggende raccontano di quest'uomo, le cui buone azioni e la sua grandezza sono ben conosciute da ogni bambino in Germania, in Austria ed in Svizzera. San Martino nacque nell'anno 316 d.C. con il nome di Martin von Tours a Sabaria, nell'attuale Ungheria, ed entrò molto giovane nell'esercito romano. Dopo il suo Battesimo e la nomina a Vescovo diventò missionario ed aiutò i poveri.
Als St. Martin verkleidet verteilt dieser Mann "Weckmänner" an die wartenden Kinder.Ingrandire l'immagine(© picture-alliance / KNA-Bild)La leggenda narra che Martino un giorno si trovò alle porte della città di Amiens, dove incontrò un povero mendicante con i vestiti strappati che, nel gelo dell'inverno, gli chiese aiuto. Martino, però, aveva con sé solo il suo mantello militare e decise di dividerlo con il mendicante. Con la su spada divise il caldo mantello in due parti e ne diede una metà al mendicante, che gli fu molto grato. Dopo questo grande gesto, Martino lasciò l'esercito e si fece battezzare da cristiano, al fine di poter aiutare le persone bisognose e di dedicarsi all'amore per il prossimo, anziché alle battaglie.
Quest'atto di buon cuore non è di certo l'unica storia che si racconta ancora oggi su San Martino. Un'altra leggenda narra di quando Martino fu nominato Vescovo. Dato che era un uomo modesto, non si trovò a suo agio presso il vescovado e decise così di nascondersi nel pollaio. Lo schiamazzo delle oche era però cosí forte, che gli abitanti della città lo scoprirono e lo elessero nuovo Vescovo.
Molto probabilmente, da questa leggenda è nata la tradizione dell'oca di Martino, che la sera della festa di San Martino, dopo la sfilata delle lanterne, viene servita per cena. In molti luoghi, però, al posto dell'oca vengono serviti vin brulé, cioccolata bollente ed i "Weckmänner". Questi ultimi sono panini a forma di uomo con un piffero in bocca. Dopo una lunga sfilata di lanterne nella fresca aria autunnale queste pietanze scaldano il cuore e sono un toccasana per gli stomaci affamati.
Fino ad oggi non si conosce l'origine di questa tanto amata sfilata di lanterne. Per molti essa rappresenta il fuoco di Martino, che ancora oggi viene acceso in alcuni paesi e città in Europa. Anticamente simboleggiava la luce della santità che rischiarava l'oscurità così come  Martino, con le sue buone azioni, portò un barlume di speranza nella vita dei poveri. A dire il vero la tradizione del grande fuoco crepitante si sta via via perdendo, ma la bella tradizione della sfilata di lanterne è ancora oggi molto in uso. Grandi e piccoli si divertono ad osservare le sfilate dei bambini, che rischiarano le strade con lanterne e canti: "Durch die Straßen auf und nieder leuchten die Laternen wieder: rote, gelbe, grüne, blaue, lieber Martin komm und schaue." ("per le strade su e giù risplendono di nuovo le lanterne: rosse, gialle, verdi e blu, caro Martino vieni e guarda.")
di Denise Kotulla

La festa di San Martino nel Tirolo Orientale 'apre' le varie feste natalizie

La festa di San Martino

Festa di San MartinoChe il Tirolo Orientale, appena al di là del confine tra l'Alto Adige e l'Austria, sia una terra di grandi tradizioni culturali e popolari, si capisce anche da come viene festeggiato il giorno di San Martino che cade l'11 novembre è dà inizio alle varie feste prenatalizie.

L'usanza vuole che quel giorno gli altari delle chiese siano ornati di una statua del santo festeggiato in quella data che una volta era importante anche sotto un aspetto più profano. Infatti, per i contadini il giorno di San Martino era giorno di paga e di regolamento dei conti, il giorno che segnava per così dire la fine della stagione più impegnativa e l'inizio del più tranquillo e riposante inverno. Oggi, invece, sono soprattutto i bambini a far festa intorno al santo patrono dei poveri e lo fanno tradizionalmente sfilando per le vie dei paesi cantando e reggendo in mano le lanternine di San Martino fatte con le loro stesse mani.

Martino de Tours era nativo della Pannonia, l'attuale Ungheria, e fu ufficiale dell'Impero Romano. Stando alla leggenda, in una gelida notte d'inverno si imbatté in un povero mendicante seminudo. D'impulso tagliò in due il suo mantello e diede una delle due metà al poveretto. Durante la stessa notte ebbe una visione: vide Gesù davanti a lui con indosso la parte del mantello regalato al mendicante. A questo punto, dopo quarant'anni di servizio nell'esercito romano, diede le sue dimissioni da ufficiale, diventò missionario e nell'anno 317 divenne infine vescovo di Tours.

FuocoMa la leggenda continua. Pare che per sfuggire alla nomina a episcopo, ruolo del quale non si sentì degno, si nascose in una stalla tra uno stuolo di oche. Ma invano, visto che le oche si misero a starnazzare a squarciagola svelando così il nascondiglio. Di quell'episodio a San Martino rimase l'attributo dell'oca, che ancora oggi viene ricordato, specie dagli osti, sotto forma dello squisito arrosto dell'oca di San Martino, il tradizionale piatto che quel giorno non può mancare su nessuna tavola.


La festa di San Martino nel borgo fortificato di Smartno (Brda), nel Collio Sloveno

Festa di San Martino


Ogni anno, per la gioia degli abitanti locali e di tutti coloro che amano venire a Brda, la vendemmia è certamente la festa più grande, ma è seguita subito dalla Festa di San Martino, quando in mosto si fa vino, che riesce ad unire in una allegra compagnia degustatori, intenditori e amanti delle delizie autunnali e del vino soprattutto.
Un buon bicchiere di vino, della bella musica, un ricco programma culturale e un’ottima compagnia. Protetta dalle mura medievali nel borgo fortificato di Šmartno annualmente si celebra la Festa di San Martino, adattata ad un’atmosfera culturale. Nelle cantine delle vecchie case abbandonate dell’antico villaggio è possibile degustare vini di qualità di oltre 30 produttori di vino di Brda e del Collio goriziano. Sulla scena, sparsa in giro per il borgo all'interno delle mura, si svolge un programma culturale e di intrattenimento, con le bancarelle che offrono i prodotti tipici della cucina casalinga di Brda.   

In autunno, quando le colline di Brda si colorano con i toni caldi, è il momento giusto per vivere questa magia in nostra compagnia. Siate i benvenuti a Brda – potete passare una bellissima serata di San Martino negli spazi della Vinoteka Brda, dove è di casa l’eccellente vino di Brda, oppure potete visitare Medana, un pittoresco villaggio vinicolo con un’accentuata vita culturale, dove sarete coccolati nelle cantine dei famosi viticoltori del posto. Tutti coloro che sono soprattutto alla ricerca dell'autenticità e della familiarità possono visitare i numerosi agriturismi e le aziende agricole, dove potranno sicuramente gustare la regione di Brda nella sua pienezza.

contatto

Ufficio informazioni turistiche Brda
Grajska cesta 10
5212 Dobrovo
tel.: +386 (0)5 395 95 94
email: 

San Martino a Momiano di Buie (Croazia)

Martinje - festa di San Martino

  • 08NOV
  • ~
  • 11NOV
2014

Momiano, Buie

Contatto

Ente per il Turismo di Buie
Email: info@tzg-buje.hr
Phone: +385 52 773 353
Tags : Gastronomia , Produttori di vino ,Buie , Eventi gastronomici
Ogni anno nel mese di novembre quando nascono i succhi dolci del vino novello, Momiano celebra il suo patrono, S. Martino. Nella tradizione europea questo santo cattolico è ritenuto il patrono dei vinai e viticoltori e in occasione della sua festa, in numerosi paesi si battezza il vino novello.

Neanche Momjan-Momiano, piccola città storica - situata a nord di Buie e nota ai conoscitori regionali del vino e della vite - è un'eccezione: ubicata a poca distanza dal confine con la Slovenia, Momian-Momiano è l'oasi del moscato dolce, nato da un connubio pluricentenario di terreno e clima ideali.

Se a ciò si aggiunge che la cittadina e i dintorni nascondono alcuni dei nomi più importanti della produzione vinicola della Croazia, ormai famosa per le malvasie e i terrani, diventa chiara la portata e l'importanza di questa manifestazione.

Durante le degustazioni per le cantine vinicole, agli ospiti viene offerta una ricca varietà di prodotti vinicoli e loro, con i bicchieri in mano, assaggiano gli eccellenti vini dell'Istria nord-occidentale.