venerdì 20 novembre 2015

Tenuta Barbon - Vini DOC da tre generazioni

La famiglia Barbon, da cui prende il nome la tenuta, ha iniziato il suo percorso nel settore vitivinicolo con il nonno Antonio, classe 1898, mezzadro per la famiglia Liberali di Montebelluna. E' alla fine degli anni '60 che si prospetta per il figlio, Lorenzo, la possibilità di acquistare i terreni lavorati dal padre: consapevole dei sacrifici a cui sarebbe andato incontro, decide di tentare l'impresa, grazie anche all'appoggio del figlio Luca, nato alla fine degli anni '70. E' proprio lui che nel 2006 prende in mano le redini dell'azienda e indirizza la sua ricerca verso la coltivazione dei vitigni che esprimono il massimo in questi territori, quelli del Piave, con una viticoltura assolutamente rispettosa dell’ambiente, nello spirito dello sviluppo sostenibile. Attingendo alle più moderne tecnologie di vinificazione, ha raggiunto l’eccellenza nella produzione di vini di qualità che brillano per carattere e personalità.
L'azienda produce e vende oggi vini rossi, Cabernet, Merlot, Carmenere, vini bianchi come lo Chardonnay o il Manzoni, Spumanti quali il Prosecco e vini superiori, il Guizz.
Per degustazioni e visite guidate alla cantina, la tenuta si trova a Villorba (TV).

lunedì 9 novembre 2015

Azienda TONiDORO

L’azienda TONiDORO nasce nel 2012 a compimento di un percorso iniziato dal capostipite, Antonio Doro, che nel 1956 arrivo in queste terre, tra le più suggestive del comune di Vittorio Veneto. L’azienda si sviluppa in un area collinare che si colloca perfettamente nel contesto della DOCG Conegliano Valdobbiadene. I vigneti sono adagiati sui pendii assolati delle colline vittoriesi. Insieme al particolare terreno si crea qui una micro zona che la rende unica e pregiata all’interno della denominazione.
In questa cornice si inserisce la tradizione di viticoltori che parte dal 1885 quando il bisnonno Matteo si insediò nella collina adiacente ed iniziò a coltivare la vite. Da allora la conoscenza e la professionalità sono state tramandate di padre in figlio fino ad arrivare a Silvano e Massimo Doro che hanno intitolato al nonno Toni la propria azienda. L' impegno è una ricerca continua a portare innovazione sia nella tecnica di campagna sia nella comunicazione verso i clienti.
Un altro aspetto che Silvano e Massimo tengono come punto di riferimento è la consapevolezza che la terra che coltivano non l’hanno ricevuta in eredità dai propri avi ma al contrario l’hanno avuta in prestito dai figli, che sono il loro futuro. Questa filosofia li spinge ad un approccio sempre più ecocompatibile nel pieno rispetto del territorio che li ospita.
Tutto questo lavoro si traduce in un vino sincero, di una moderata corposità e con un esclusivo profumo fruttato e floreale. Un vino dai toni non troppi alti, per essere servito sia come aperitivo che a tavola. Un’ emozione che ricorda la terra.
La loro è una passione che si tramuta prima in lavoro e poi in Prosecco Superiore!

martedì 27 ottobre 2015

Al ristorante pizzeria Fuori Orario di via Lourdes, a Conegliano

Ilenia e Salvatore, numi tutelari della Osteria Pizzeria Fuori Orario di via Lourdes a Conegliano,hanno ospitato nel loro locale gli incontri a convivio dei comunicatori e giornalisti
de Il Cenacolo del Gusto, in occasione delle giornate di informazione di Comunicare per Esistere.
Dalle pizze (ottime, come sempre), agli sfiziosi primi, è stato un viaggio del gusto davvero stuzzicante, anche perchè la presenza del napoletano verace Bruno Sganga (giornalista ed e enogastronomo), ha ben incrociato le origini amalfitane di Salvatore.
Bruno ama definirsi 'borbonico', per quella sua scoppiettante vivacità che deborda nel corso degli incontri a convivio.
Fuori Orario ha anche ospitato, per L'Informazione che ascolta, l'intervista televisiva a
Tenri Judo Conegliano. club affezionatissimo al locale .

lunedì 26 ottobre 2015

Il valore della filiera: l’esperienza di Enzo Rossi – La Campofilone

Durante gli incontri dei “Giovedì del Gusto” di Regione Marche abbiamo spessissimo sentito parlare di filiera, di piccole aziende marchigiane che, singolarmente, conferiscono le materie prime utili alla produzione di pasta e concorrono tutte insieme alla realizzazione di prodotti eccellenti, sani, sicuri tracciabili.
Ma parlare di pasta è riduttivo …. L’azienda Campofilone si è organizzata al proprio interno secondo un’”involuzione culturale controllata” ed è quindi tornata a produrre come alla fondazione del 1912.
Ha acquistato 120 ettari per prodursi il grano, un pollaio di 1000 mq, dove vivono ben 7000 galline, per prodursi le uova.
Il grano è salubre, naturale, non trattato con fitofarmaci, pesticidi, usando concimazione organiche, un quantitativo piccolissimo di azoto con un pochino di anidride solforosa, per disinfettare il terreno e le foglie e, soprattutto, aumentare la tenacità del glutine nella pasta.
Le galline si nutrono con mangimi naturali, solo cereali, devono vivere bene e non essere schiave. Infatti vivono ben più di 2 anni e poi vengono regalate al vicinato, perché si possa godere ancora qualche bell’uovo fresco.
Grazie a tutto ciò i maccheroncini di Campofilone sono certificati QM, Qualità Marche e sono tracciabili, sicuri e buonissimi.
L’azienda ha infine avviato una collaborazione con due università, ed è stata fatta una ricerca su 60 persone sane, che mangiando 70 gr di pasta hanno sviluppato emissioni insuliniche del 50/55% inferiori rispetto all’assunzione degli zuccheri. Questo dimostra che anche i diabetici potrebbero permettersi un poco di pasta, con grande piacere anche per lo spirito.

lunedì 19 ottobre 2015

FRUTTA: TUTTI I COLORI DELLE MARCHE Le novità di un settore tra Biologico, Biodiversità e Lotta integrata

La Regione marche ha organizzato un interessante ciclo di incontri “I Giovedì del Gusto” finalizzati a promuovere le eccellenze dal territorio marchigiano, così prolifero di produzioni biologiche e di qualità certificata.
Un dono importante di questa terra è la pesca di Montelabbate che ha un sapore particolarmente gustoso e zuccherino. Il clima temperato, il terreno permeabile della Valle del Foglia dove si trova Montelabbate, rendono particolarmente adatta la zona alla coltivazione della pesca, frutto ricco di acqua, zuccheri, vitamine A e C, fibre e potassio. E’ quindi un alimento ideale per l’estate, dato anche il suo basso apporto di calorie. A Montelabbate, ogni terza domenica di luglio, si svolge la sagra dedicata alla pesca; un appuntamento che dura dal 1945: un’occasione unica per assaggiare e acquistare il prezioso frutto direttamente dai coltivatori.

domenica 2 novembre 2014

Dal 10 al 16 novembre fra Piave & Sile, per ' I Sapori dell'Altro...nel tempo di San Martino'

Dal 10 al 16 novembre si svolge la manifestazione denominata ‘I Sapori dell’Altro....nel tempo di San Martino’, promossa dalla Associazione l’Altratavola e dalla Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto.
Si tratta di una rassegna informativa che mette a confronto giornalisti e comunicatori, rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni, Aziende del settore agroalimentare e turistico, provenienti da diversi  Paesi e Regioni Europee : Austria (Carinzia, Tirolo Orientale e Bassa Austria), Slovenia, Croazia, Svizzera (Canton Ticino e Cantone di Zurigo), Russia, Belgio (Fiandre e Vallonia),San Marino e Italia ; e da 10 regioni italiane (Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Trentino Alto Adige, Marche, Calabria, Lombardia ,Piemonte e Sicilia), sui temi della valorizzazione e della comunicazione territoriale.
” La rassegna coinvolge oltre 100 delegati e rappresentanti di diversi borghi e contesti territoriali – osserva Renzo Lupatin, de l’Altratavola -, e si  sviluppa grazie ad un lavoro autentico di interviste in diretta. Lo staff di comunicazione è stato costituito da responsabili di ‘reti’, capaci di amplificare le informazioni ben oltre le singole testate giornalistiche. La comunicazione online e la comunicazione televisiva sono  al centro della rassegna”.
Dal Veneto sono giunte le ‘voci’ delle colline di Conegliano e Valdobbiadene , della zona del Montello, del Veneto Orientale,  delle Terre del Sile, del Quartier del Piave, delle montagne Feltrine e Bellunesi, del Padovano , del Polesine e delle terre fra Piave e Sile.
Dal Friuli sono giunte le testimonianze dell’Altolivenza, da San Daniele del Friuli, da Gemona e dal Sanvitese.
Particolarmente intense le giornate di incontro con i borghi istriani di Slovenia e Croazia e con l'ultimo lembo di terra istriana in Italia, Muggia.
La rassegna si svolge nelle terre fra Piave & Sile , in diversi luoghi e situazioni, in libertà, come si conviene alle esperienze di informazione degli organizzatori.

I Sapori dell'Altro...nel tempo di San Martino : la Chiesa di San Martino Camporacoler a San Biagio di callalta

L'iniziativa i 'Sapori dell'Altro..... nel tempo di San Martino' è una rassegna informativa organizzata dall'Associazione l'Altratavola, sotto il Patrocinio della Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del gusto, all'interno di 'Comunicare verso expo 2015', per far incontrare borghi e territori protagonisti delle 24 settimane del progetto.

La manifestazione è organizzata grazie alla collaborazione del Cenacolo fra Piave & Sile dell'Associazione l'Altratavola, che ha in Massimo ed Erika Monai ( de L'Acquolina di Lanzago di Silea), i due delegati di questo territorio benedetto.

Si parte dalla frazione di San Martino (comune di san Biagio di Callalta),ove si trova la Chiesa di San Martino Camporacoler (Campo delle Raganelle).



 Le notizie sulla costruzione originaria della chiesa di S.Martino si sono perse nel tempo. L'informazione più antica notizia è databile intorno al 1330 e risulta da un documento dell'Archivio Vescovile di Treviso. Vi è nominata la chiesa succursale di 'S.Martino al Bagnon', una 'fabbrica robusta abbastanza e capace' dove il pievano aveva l'obbligo della messa prima.
Altre notizie provengono da riferimenti alle chiese succursali della parrocchia di S.Biagio. Agnoletti riporta che 'le regole componenti l'attuale parrocchia di Sambiasio sono anche Camporacoler, S.Martino con Villafranca e parte di Albagnon'. Nel sec. XV si ha un'altra citazione: 'Primo degli oratori viene S.Martino Vescovo la gente del quale colmello ha la scuola comunale promiscua con S.Floriano...'
Chiesa di S.MartinoNel 1726, la gente di Camporacoler, a causa delle strade fangose, avrebbe voluto un cappellano proprio, a spese del pievano e del comune (qualcosa di simile alla curazia di Cavrie), ma alla fine di una lite agitata, nel 1739 fu permesso che si celebrasse la messa a S.Martino in ogni giorno di festa, purché la comunione pasquale fosse ricevuta a S.Biasio. E negli anni successivi il corpo di fabbrica dell'ex oratorio di S.Martino abbisogna di alcune modifiche e limitati ampliamenti allo scopo di permettere una maggiore e migliore accoglienza dei fedeli.
Altro passo, quali opere di miglioria, è stato fatto nel 1924 su sollecitazione dell'allora parroco, il quale si premurava sottolineare con propria lettera (28 luglio dello stesso anno) come 'i paesani sono disposti a procurare l'olio della lampada (del SS.Sacramento) come hanno fatto altre volte'. La risposta dell'Ordinario diocesano sac. Carlo Agostini fu affermativa con la raccomandazione, però, 'che la porticina del tabernacolo fosse resa più resistente'.
Ancora nel 1953, l'Ordinario diocesano, facendosi interprete delle sollecitazioni del parroco e dei fedeli della chiesa minore di S.Martino nella parrocchia di S.Biagio V.M., faceva in modo che il Rescritto (4712/48) con cui si concedeva ad quinquennium la conservazione del SS.Sacramento, in quel di Camporacoler, perdurando le medesime cause di allora, fosse ulteriormente prorogato.
Chiesa di S.MartinoLa Chiesa di S.Martino. Fu eretta su un piccolo appezzamento di terreno della fabbriceria di S.Biasio, presso il crocevia detto dei 'Greguoli' e dei 'Pra della Brosa', certamente importante nella storia della contrada di Camporacoler.
E' un esempio di architettura minore che il tempo ha conservato, almeno per la parte centrale dell'ex oratorio, che era ad unica navata centrale, con presbiterio e retrostante sacrestia, con annessa torre campanaria. Altre parti dell'edificio sono state realizzate in tempi non molto lontani come espressione di devozioni particolari, come per esempio l'altare della Madonna. Lo stesso vale per il magazzino, costruito perché ritenuto necessario come disimpegno e ricovero di materiale di arredo.
Il tetto a falda ha orditura lignea e manto di coppi. Il pavimento della chiesa è sicuramente recente.
Sulla parete sud della chiesa, posti quasi sicuramente a sinistra e a destra dell'antico ingresso principale, vi sono due affreschi raffiguranti S.Cristoforo e S.Martino.