L’Associazione Italiana food blogger
è un’associazione culturale senza scopo di lucro con lo scopo
principale di creare opportunità di incontro, condivisione, crescita
e formazione per tutti coloro che amano il cibo e ne promuovono la
cultura attraverso blog, vlog e social media.
Nata nel 2013 dall’impegno di un
motivato gruppo di Foodblogger che attraverso momenti di incontro e
riflessione hanno investito entusiasmo ed energie nel perseguimento
di un’idea in cui credono.
Ogni paese racconta una storia, ogni
paese ha la sua tradizione, i suoi usi e costumi e se ognuno di noi
andasse a scavare rimarrebbe sorpreso da tanta varietà. La Puglia è
una delle regioni che più stupisce, incanta e resta nel cuore. Basta
calpestarla una sola volta per capire che quello che si è fatto è
solo uno dei primi passi verso la scoperta di una terra meravigliosa.
Il viaggio è lungo, ma ne vale la pena.
Percorrendo il territorio pugliese non
si può non rimanere affascinati dai suoi molteplici aspetti. Ciò è
dovuto anche dal fatto che la Puglia è una regione dalla storia
millenaria: essa è avvolta da una magica atmosfera dove il passato
sposa la contemporaneità e dove si conservano intatte antiche
tradizioni popolari e religiose. Ma non solo: la Puglia autentica si
gusta anche a tavola!
ll segreto sta negli ingredienti:
genuini e locali come l’ottimo olio extravergine d’oliva (da
molti definito come “L’oro della Puglia”) e i vini pregiati.
Importanti sono poi le verdure, i legumi e il pesce, ma una grande
importanza è racchiusa anche nella pasta.
La pasta è da sempre un alimento
simbolo della tradizione culinaria pugliese, con ricette e tecniche
tramandate di generazione in generazione; una tradizione antica, il
cui fascino artigianale non è eguagliabile dalla moderna
meccanizzazione.
In passato, la produzione della pasta
era la quotidianità in ogni abitazione: le donne si dedicavano
all’arte di impastare e creare i formati tradizionali. Fare la
pasta era così un occasione d’incontro fra nonne e nipoti, madri e
figlie, che si ritrovavano nello spazio intimo della cucina e
condividevano storie, ricordi e insegnamenti.
FORMATI DI PASTE TIPICHE
Quando si parla di pasta tipica
pugliese si parla di un vero e proprio mondo, perché le tipologie e
gli impasti sono davvero i più svariati e risentono della cultura
regionale, delle tradizioni locali e della storia dei luoghi da cui
hanno origine.
LE ORECCHIETTE
Formato pugliese per antonomasia, le
orecchiette rappresentano il simbolo gastronomico della regione
Puglia. Si diffusero in Puglia tra il XII e il XIII secolo a partire
dal capoluogo, Bari, dove tutt’oggi restano uno dei piatti più
prelibati della città. Seppur tipiche della zona di Bari, ogni
provincia ha le proprie orecchiette, cucinate in modo diverso e
chiamate con nomi dialettali (recchijeted, hiancarelle, fiaffioli,
faciletti, recchietelle, pociacche ecc.). La forma è caratteristica
e ricorda quella di piccole orecchie, cioè concava da un lato e
convessa dall’altro; il centro è appiattito mentre i bordi sono
leggermente più spessi.
Le dimensioni sono variabili ma le
orecchiette più diffuse hanno un diametro di circa due centimetri.
La superficie è tipicamente ruvida. La loro specialità è nella
tecnica: si preparano trascinando i piccoli dischi di pasta con un
movimento rapido che aiuta così a formare delle piccole cupole
bianche e ruvide, grandi circa tre quarti di un dito pollice. Proprio
questa forma particolare permette alle orecchiette di raccogliere in
modo ottimale i condimenti e il sugo.
CENNI STORICI
Le origini delle orecchiette sono
certamente molto antiche, ma non altrettanto chiare. Alcuni
sostengono che non si tratti di una ricetta originaria della nostra
penisola e le riconducono ai territori provenzali della Francia.
Qui, fin dal Medioevo, veniva infatti
prodotto un tipo di pasta spessa, a forma di piccoli dischi incavati
al centro con un movimento del pollice.
Questo tipo di forma ne facilitava
l’essiccazione e, di conseguenza, ne favoriva la conservazione,
costituendo un alimento ideale nei momenti di carestia.
Si racconta che ne venissero imbarcate
in grandi quantità soprattutto sulle navi che si accingevano ad
affrontare viaggi molto lunghi. Furono poi gli Angioini, famiglia
nobile di origine francese che regnò su gran parte dell’Italia
meridionale, a portare questo metodo di preparazione della pasta in
Basilicata e in Puglia. Ciò accadde attorno all’XII secolo dopo
che Carlo d’Angiò, capostipite della famiglia, scese in aiuto al
papa contro gli Hohenstaufen, liberando il sud della penisola
italiana che gli venne concesso in cambio.
Questa è però solo una delle ipotesi
sulla nascita delle orecchiette. Altri studi affermano infatti che
questa pasta sarebbe nata a Sannicandro di Bari tra l’XII e il XIII
secolo, nel periodo della dominazione svevo-normanna. In questo caso
non deriverebbe da una ricetta francese ma da paste simili tipiche
della cucina ebraica e della comunità israelitica locale.
COME SI GUSTANO
La ricetta tipica regionale è quella
che le vede insieme alle cime di rapa, ma nella Capitanata (zona che
corrisponde all’odierna provincia di Foggia) o nel Salento è
frequente anche la variante che le vede insieme al sugo di pomodoro
(con o senza spezzatino di carne, polpette o braciole) e ricotta
forte di pecora. La loro lunga tradizione ne ha decretato
l’inserimento nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari
Tradizionali (Pat).